Che novità: è da mesi che si parla di un milione di migranti stanziati temporaneamente nelle coste della Libia in attesa di partire verso la Sicilia. Ora giunge l’allarme e c’è preoccupazione, perché? Perché l’allarme viene da una fonte autorevole (quelle precedenti forse non lo erano?…), l’allarme l’ha lanciato, infatti, il direttore di “Frontex”, Fabrizio Leggeri, e tutti sono entrati in grande agitazione. Anche un’altra circostanza era stata messa in evidenza nei mesi scorsi, ed ora con le parole del direttore di Frontex, viene presa in forte considerazione: “Abbiamo prove che i migranti sono stati forzati a salire sulle imbarcazioni con le armi…”. Era stato già rilevato (che peccato avere la memoria corta) che i migranti partono da zone controllate dalle milizie del Califfato, ma il grido “al lupo, al lupo” pochi lo avevano preso in considerazione. In Italia si ragiona (?) in questo modo, non c’è niente da fare.
Anche le precedenti critiche sulle modalità delle operazione di “Frontex” sono cadute nel vuoto, ma ora Fabrizio Leggeri afferma: “Frontex da solo non è sufficiente ad affrontare questo enorme problema”.
I mass media riportano pure le parole del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: “Alla mezzanotte di mercoledì (4 marzo scorso, n.d.r.) erano arrivati a 8.918 gli sbarchi di immigrati in Italia dall’inizio dell’anno; gli sbarchi sono aumentati rispetto ai 5.611 dello stesso periodo dello scorso anno. La gravità della situazione libica ha comportato che il 90% dei flussi di migranti irregolari provenga dalla Libia, che è un Paese privo di un apparato statale”.
Non dovrebbero esserci più alibi, ma probabilmente non sarà così e le cose andranno con il solito tran-tran: la Sicilia non è e non sarà preparata a fronteggiare l’enorme flusso di migranti (in ultima analisi, preannunciato) che si riverserà nell’imminente Primavera sulle sue coste: già ora i centri di accoglienza esistenti non riescono a mantenere la necessaria ospitalità ed alcuni (vedi il Cara di Mineo) sono nel mirino della magistratura per presunte irregolarità. La questione riguarda, dunque, l’accoglienza, dunque riguarda la sicurezza poiché nessuno è (e sarà) nelle condizioni di sapere (e pertanto, prevenire) se fra i migranti si infiltreranno anche terroristi. Una situazione complessa, sicuramente difficile da gestire, ma i termini della questione sono chiaramente noti e, quantomeno, si dovrebbe correre ai ripari.
Una Primavera d’incubo attende la Sicilia, ma a chi importa in Sicilia? Al presidente della Regione, Crocetta? I governanti e i politici di casa nostra momentaneamente sembrano più interessati alle prossime elezioni locali che non alle tematiche di questa natura; più (apparentemente) interessati agli scontri fra le “varie” antimafia; più interessati a non cadere nelle maglie degli accertamenti della magistratura; più interessati alle ripercussioni e alle indiscrezioni che possono provocare le affermazioni di Don Ciotti “Mi pare di cogliere, e poi non sono in grado di dire assolutamente altro, che fra pochi giorni avremo altre belle sorprese, che sono in arrivo, che ci fanno soffrire. Perché riguardano personaggi che hanno sempre riempito la bocca di legalità, di antimafia“.
Ciò che accadrà con le nuove ondate di sbarchi di migranti in Sicilia non potrà costituire una “sorpresa”: nessuno potrà affermare “io non sapevo, io non supponevo che…”, così come non dovrà costituire “sorpresa” il fatto che potrà cadere nella polvere qualche “mito” dell’antimafia e della legalità, qualche “colosso dai piedi di argilla”, così come già sta avvenendo.